Un’esperienza che abbiamo vissuto ieri, Domenica dell’Ascensione, con fanciulli e ragazzi della Catechesi a cui si sono uniti diversi genitori, alcuni componenti della comunità e anche altri lungo il percorso. Un’esperienza che ha, inizialmente, incontrato diverse difficoltà e che alla fine si è rivelata bella ed edificante per chi, con disponibilità, l’ha vissuta. Un breve tragitto tra la nostra chiesa parrocchiale e Santa Maria Maggiore percorrendo alcune strade del borgo antico con 7 tappe e in ciascuna abbiamo “incontrato” a un testimone di speranza:
- Pietro, il custode dei fratelli – le chiavi;
- Natanaele/Bartolomeo, lieto nella prova – una catenella;
- Paolo, apostolo delle genti – una lettera;
- Barnaba, uomo del ringraziamento – quadro con la scritta “grazie”;
- Sila, missionario di comunione – una scala come superamento degli ostacoli;
- Luca, evangelizzatore di Gesù Cristo – un piccolo Vangelo;
- Maria, modello e immagine della Chiesa – fiori.
Questa proposta di drammatizzazione/preghiera, offertaci dalla rivista CATECHISTI PARROCCHIALI, l’abbiamo accolta arricchendola di alcuni segni, che con delle sorelle, abbiamo individuato per esplicitare ancora meglio i singoli testimoni e il loro incontro con il Risorto.
Arrivati alla Chiesa Matrice, chiesa giubilare per la nostra città, abbiamo rinnovato la Professione di Fede con il Simbolo degli Apostoli e pregato secondo le intenzioni del Santo Padre. Ognuno ha sostato davanti ad uno stipite della Porta Santa in preghiera personale e dopo averlo baciato siamo entrati nell’aula liturgica dove ci ha accolti, don Gino De Palma, rettore della Collegiata. La classica foto di gruppo sulla scala del presbiterio e della Porta Santa ha concluso questa insperata, ma significativa, forma di catechesi.




